Il costo della benzina da anni è uno dei principali problemi per gli automobilisti italiani, con i prezzi che stanno crescendo sempre di più.
In questi anni è diventato evidente come in Italia e nel mondo ci sia un chiaro problema legato ai prezzi del carburante. Mai come in questo periodo storico infatti si stanno tristemente ammirando una serie di aumenti impensabili del costo della benzina, con il valore che spesso durante l’estate supera i 2 Euro al litro.
Sono già diverse le situazioni nelle quali è dovuto intervenire direttamente il Governo per poter limitare il costo. Nel 2022 infatti a giugno si era ammirato un tristissimo 2,29 Euro al litro nella maggior parte delle stazioni di benzina, delle cifre che solo fino a qualche anno fa sarebbero state considerate a dir poco folli.
Motivo per il quale gli accordi hanno portato a un calo dei prezzi fino a dicembre 2022. Nel 2023 il costo della benzina è tornato a salire, ma ancora una volta gli ultimi mesi dell’anno stanno portando finalmente delle buone notizia, con il valore che si trova al di sotto dell’1,7 in molte zone d’Italia.
Il fatto di aver obbligato i benzinai a esporre il valore medio regionale sembra aver portato a dei risultati concreti, anche se è chiaro a tutti come il mercato sia nettamente cambiato negli ultimi mesi. A parlare dei chiari ed evidenti problemi del mondo della mobilità riguardo alla benzina è anche il Presidente di una delle principali aziende internazionali.
Il fatto di vedere aumentare sempre in modo del tutto illogico e senza sosta il prezzo della benzina, non comporta solo dei problemi per le persone comuni, ma anche per le aziende automobilistiche. Questo aspetto lo ha spiegato perfettamente di recente il Presidente di Kia Motors Italia, ovvero Giuseppe Bitti.
Quest’ultimo ha parlato a Roma in occasione dell’evento Unrae, nel quale ha messo in evidenza che il fatto di non avere dei prezzi accessibili alla maggior parte delle persone, comporta una crisi del mercato automobilistico. Secondo Bitti infatti, il mondo automobilistico si trova vittima di questo rincaro dei prezzi e non di certo colpevole.
“Abbiamo fatto moltissimo per poter ridurre l’impatto ambientale a livello automobilistico e solo a noi sono stati richiesti simili investimenti. Noi di Kia abbiamo un mercato sparso in 150 Paesi e il mercato è equamente distribuito tra auto termiche ed elettriche. Solo all’industria automobilistica è stato chiesto un investimento così importante per cambiare la produzione“. Bitti dunque mette in evidenza come a quanto pare ci sia stata una chiara disparità nel trattamento della transizione ecologica.
Il fatto inoltre di produrre un elevato numero di veicoli elettrici sta comportando anche una serie di spese che per il momento non comportano un ritorno economico. Molti italiani, e non solo, non hanno ancora fiducia in questi mezzi. Sappiamo bene come in futuro si miglioreranno e avranno un prezzo molto più vantaggioso. Ecco come mai molti aspettano anni migliori e questo non fa altro che causare ulteriori problemi all’industria automobilistica.
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