Auto in Italia: la situazione con le rottamazioni è tragica, uno dei tassi più alti in Europa. Per smaltirlo ci vorrebbero almeno 26 anni.
Il settore dell’auto in Italia si trova in una situazione tragica, come evidenziato dall’associazione Unrae, che raggruppa le case automobilistiche straniere presenti nel paese. Un dato in particolare desta preoccupazione: l’Italia ha un parco circolante di veicoli molto vecchio, con un’età media di 12,5 anni, la più alta in Europa. Al ritmo attuale, ci vorrebbero ben 26 anni per sostituire completamente questo parco circolante.
Nonostante la ripresa del mercato delle auto dopo la pandemia, a novembre 2023 l’Italia ha ancora registrato un calo del 18,1% rispetto al 2019, con una differenza di 321.000 unità vendute in meno. Questa situazione mette in luce la necessità di affrontare la transizione verso veicoli più moderni ed ecologici.
Il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, sottolinea che questa transizione non è da considerarsi come una minaccia, ma come un’opportunità di crescita per l’industria automobilistica e per tutto il settore collegato ad essa. Crisci afferma che la transizione verso veicoli elettrici rappresenta un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro, attrarre investimenti esteri e sviluppare nuovi impianti produttivi.
Crisci fa appello affinché venga affrontata la transizione in modo efficace e senza rimanere fermi o difendere tecnologie obsolete. Il presidente dell’Unrae evidenzia che il 2035, anno fissato per il raggiungimento delle zero emissioni, è ancora abbastanza lontano per pianificare una riconversione efficace del settore automobilistico italiano verso nuove tecnologie motoristiche e nuovi sistemi software per la mobilità del futuro.
Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, presenta un’analisi del mercato automobilistico, prevedendo una crescita globale di vendite di auto nel 2023 pari a 85,2 milioni di unità, con un aumento dell’11,3% in Europa. Tuttavia, l’Italia si trova ancora indietro nella transizione verso veicoli elettrici, con una quota di mercato dell’8,4% e solo il 3,9% delle vendite di auto elettriche a batteria (BEV).
Cardinali mette in evidenza che l’Italia è fermamente incagliata nella transizione energetica e che le emissioni di CO2 non stanno diminuendo come dovrebbero. A causa di problemi nell’attuazione degli incentivi, i quali non stanno funzionando adeguatamente, si registra un avanzo del 72,5% dei fondi disponibili per le auto con emissioni inferiori a 60 g/km di CO2.
La situazione nel settore dell’auto in Italia è preoccupante, con un parco circolante di veicoli vecchi e un ritardo nella transizione verso veicoli più ecologici. È necessario affrontare questa transizione in modo efficace e promuovere la crescita nel settore automobilistico attraverso nuovi investimenti e riconversione delle tecnologie obsolete.
La Fiat sta preparando qualcosa di speciale per il lancio della Grande Panda. Tra poco…
Un SUV compatto e conveniente, che sembra una versione più piccola della Jeep Renegade. Con…
Rivedere i limiti di velocità in autostrada è un tema da sempre divisivo in Italia.…
Il trucco che utilizzano tantissimi automobilisti per coprire la targa e far sì che l'autovelox…
Sei fermo con l'auto in panne e pensi sia un problema di batteria, ma non…
C'è un'applicazione che ti fa risparmiare fino al 30% sul costo del carburante: ecco come…