Sono diversi i termini inglesi che sono diventati noti al grande pubblico, ma non per tutti è ancora chiaro cosa sia un “overcut”.
In questi anni non sono di certo mancati i grandi cambiamenti nel mondo dei motori, con la F1 che ha vissuto una serie di rivoluzioni davvero incredibili. Il più importante è avvenuto nel 2014, con il passaggio a una motorizzazione ibrida e con un motore da soli 6 cilindri, un cambiamento davvero epocale.
Per poter migliorare anche il discorso legato alla sicurezza si è deciso di non dare modo alle scuderie di rifornire di benzina le monoposto in occasione dei pit stop. Non tutti sanno che in varie occasioni in passato dei piloti non hanno capito il momento corretto della partenza e sono partiti con il bocchettone attaccato.
Questo ha comportato così un ingente perdita di carburante, causando degli sprechi e gravando sulla sicurezza, con un serio rischio di incendi. Per questo motivo la strategia nella F1 odierna si basa quasi esclusivamente sulla gestione delle gomme, con la scelta degli pneumatici da utilizzare in un particolare momento della gara che fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Ecco dunque come mai si sente parlare in modo sempre più frequente di “overcut”, ovvero un termine che indica proprio una particolare strategia che viene attuata dalla scuderia per trarre vantaggio dal cambio gomme. Il pit stop infatti non è solo un’operazione obbligatoria e che avviene per ridare prestazione all’automobile, ma deve avvenire anche in momenti precisi della gara, altrimenti si rischiano clamorosi errori.
La terminologia più frequente quando si deve effettuare un pit stop è legata a due termini inglesi ben precisi: overcut e undercut. Si trattano di due modi totalmente opposti, ma allo stesso tempo estremamente efficaci per poter trarre il massimo vantaggio in occasione di un cambio gomme.
L’overcut avviene nel momento in cui si cerca di ottenere un vantaggio in pista ritardando il cambio gomme. Può dunque accadere che in determinati Gran Premi sia difficile scaldare le gomme già al primo giro, dunque chi effettua la prima sosta dovrà stare attento a non perdere troppo terreno.
Un’altra situazione può avvenire nel caso in cui colui che si trova in prima posizione sbaglia i tempi del pit stop e si ritrova immischiato nel traffico di vetture più lente. Ecco allora che nel momento in cui il pilota ha ancora le gomme usate, questi ha il dovere di spingere al massimo, in modo tale da poter massimizzare la prestazione in pista.
Di solito avviene dopo un giro rispetto alla sosta del pilota che si vuole superare, e una volta arrivati al cambio gomme, se tutto andrà come da programma, sarà avvenuto anche il sorpasso una volta usciti dal box. Una scelta strategica molto rischiosa che in passato funzionava moltissimo, visto che vi era modo di inserire benzina ai pit e dunque l’overcut in realtà faceva “volare” la macchina, con questa che era molto più scarica come peso. Ora si utilizza più l’undercut anticipando dunque le mosse, ma ancora oggi sono in molti a usare questa strategia.
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