Si sta avvicinando il triste anniversario dei 10 anni dell’incidente di Michael Schumacher. Ecco cosa ha rivelato Jean Todt.
Tra le pochissime persone che la famiglia Schumacher ha deciso di accogliere, negli ultimi anni, in casa per fare visita a Michael c’è Jean Todt. Quest’ultimo è stato un uomo chiave nella carriera del Kaiser in Ferrari. Il tecnico francese era arrivato da una brillante esperienza nel Rally per svoltare in Formula 1. Montezemolo, ex Presidente della casa modenese, gli diede fiducia e fu costruito un top team che fece invidia al mondo.
Grazi all’estro di Rory Byrne, le strategie di Ross Brawn, il pugno duro di Jean Todt e la competenza nei test di Luigi Mazzola ci furono circostanze favorevoli per dare vita ad un ciclo vittorioso. Ben 6 mondiali costruttori furono conquistati, dal 1999 al 2004, grazie a Michael Schumacher, Eddie Irvine e con lo zampino anche di Mika Salo. Quest’ultimo prese il posto del Barone Rosso nel 1999 dopo l’incidente alla tibia e al perone nel GP d’Inghilterra.
Per la famiglia Schumacher quello fu il primo grandissimo spavento in un’epoca in cui le monoposto erano ancora piuttosto fragili. Michael tornò in pista più forte di prima, dimostrando di poter essere un vero e proprio portento sul piano fisico. La sua carriera è stata lunga e piena di soddisfazioni. Si è aggiudicato 91 Gran Premi e 7 titoli mondiali, risultato raggiunto in seguito da Lewis Hamilton. Nel corso della sua vita ha avuto anche molte gioie fuori dalla pista.
Ha avuto due figli talentuosi ed appassionati. Gina Maria è diventata una cavallerizza straordinaria, mentre Mick ha proseguito la tradizione di famiglia, raggiungendo anche la categoria regina del Motorsport. Il cognome ha pesato sia in senso positivo e per quanto concerne la pressione quando i risultati non sono arrivati. Michael avrebbe meritato di godersi la sua pensione, osservando il figlio in pista e vivendo a pieno la sua vita con la solita energia che lo ha sempre caratterizzato. Ecco il retroscena che riguarda Toto Wolff.
Le parole di Todt su Schumacher
La vita del campione è stata sconvolta dall’incidente sugli sci in Svizzera. Fu subito sottoposto ad un’operazione neurochirurgica per cercare di ridurre il trauma cranico e l’emorragia cerebrale, finendo in un coma profondo. Dopo mesi trascorsi nell’ospedale di Grenoble, il 16 giugno del 2014, la sua addetta stampa Sabine Kehm spiegò che il campione era uscito dal coma e avrebbe proseguito la riabilitazione.
Sembrava l’inizio di una nuova fase di riabilitazione di un fenomeno che non si era arreso. L’ex driver di Benetton, Ferrari e Mercedes, a distanza di quasi 10 anni, non si è ancora ripreso. Il Kaiser fu traferito in una clinica privata di Losanna, in Svizzera, a pochi chilometri dalla sua lussuosissima abitazione di Gland e poi nella sua dimora. In un’intervista a L’Equipe Jean Todt ha annunciato: “Michael è qui, quindi non mi manca. non è più il Michael che era“.
“È diverso ed è meravigliosamente guidato da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita è diversa ora e ho il privilegio di condividere momenti con lui. Questo è tutto quello che c’è da dire. Sfortunatamente, il destino lo ha colpito dieci anni fa. Non è più il Michael che conoscevamo in Formula 1” ha spiegato il tecnico francese.