Le automobili sportive sono spesso le più eccitanti, ma non in questo caso. E’ davvero difficile trovare qualcosa di positivo in queste.
Ah, le automobili. Mezzi ingegneristicamente parlando straordinari, capaci di regalare emozioni forti e di far innamorare del senso stesso di velocità milioni e milioni di appassionati e collezionisti sparsi in tutto il mondo.
Ce ne sono alcune che nascono con l’obiettivo di colpire decisamente nel segno tanto esteticamente quanto tecnicamente; stiamo parlando delle quattro ruote sportive, che spesso sono state – non sempre, ci mancherebbe – anche le vetture più belle, affascinanti ed innovative di tutti i tempi.
Beh, non è certo il caso dei mezzi motoristici che stiamo per vedere. Purtroppo, infatti, in questi precisi casi le cose stanno decisamente in maniera diversa. Conosciamo allora le automobili sportive più deludenti – o, comunque, fra le meno eccitanti sicuramente – che si siano mai potute vedere all’interno del settore automobilistico mondiale.
Le auto sportive meno eccitanti: queste non vi piaceranno
Ci sono alcune automobili sportive che non hanno assolutamente colpito nel segno. Tutt’altro, purtroppo. Noi ne abbiamo rintracciate alcune, e sono le seguenti:
- Saab Sonett;
- Honda S2000;
- Skoda 110R;
- Chevrolet Corvette C3.
SAAB SONETT: l’azienda in questione, ormai un lontano ricordo dell’automobilismo mondiale, nel 1955 tentò di cimentarsi nel segmento delle vetture sportive. I vertici alti della casa costruttrice svedese realizzarono una coupé dal design tutt’altro che banale. Purtroppo, però, era estremamente lenta, e se parliamo di un’auto sportiva non si tratta esattamente di un dettaglio. La Sonett non toccava nemmeno i 170 chilometri orari, raggiungendo a malapena i 168. Non convinse mai critica e appassionati, finendo per essere ricordata nella maniera più sgarbata possibile.
HONDA S2000: la casa costruttrice giapponese, nel corso della sua lunga storia, ha dimostrato non poche volte di poter fare cose straordinarie. Non in questo caso, con un veicolo che puntava a diventare una roadster sportiva di successo (solitamente un’auto leggera sportiva a due posti e scoperta, dotata di tetto pieghevole e senza montanti per i due finestrini laterali. Talvolta non ha neanche i finestrini). Raggiungeva i 230 chilometri orari, il che per il suo segmento era tutt’altro che un livello prestazionale soddisfacente.