L’arma in più del 2024 si chiamerà Milano. La casa di Arese è pronta a stupire con un listino sempre più variegato ed improntato sulla tecnologia alla spina.
La rivoluzione elettrica del Biscione è partita con l’annuncio di una gamma elettrificata dal 2027. Il primo tassello è stato poggiato con l’annuncio del SUV Milano. Per il mondo intero si sarebbe dovuta chiamare Brennero, ma poco conta. Il brand si è impegnato a diventare un punto fermo nel mercato dell’Automotive 2.0.
Il piano, dopo essersi ripresi finanziariamente con la Tonale e la Stelvio, sarebbe quello di ingolosire una nuova fetta di progressisti green pronti a sposare nuovi progetti alla spina. Del resto le basi sono solide rispetto ai competitor. L’Alfa Romeo, infatti, fa parte del Gruppo Stellantis, centrato da tempo sulla corsa all’oro elettrico. Se i puristi del marchio del Biscione hanno storto il naso per il lancio dei primi Sport Utility Veichle, ora la musica è già cambiata.
Tutti hanno apprezzato la qualità delle nuove vetture Alfa. Il CEO Jean Philippe Imparato ha deciso di puntare sui nuovi mercati emergenti. Se in Italia le EV ancora non hanno fatto presa per una carenza oggettiva di infrastrutture e poi per una questione legata ai prezzi, la posizione di milioni di automobilisti all’estero è diversa. La dead line del 2035 sta spingendo tantissime case produttrici di auto ad anticipare i tempi e progettare nuove vetture 100% elettriche già in questa fase.
Si cerca di abituare il consumatore ad un passaggio che rischia di essere ricco di insidie. L’Alfa ha cambiato il suo core, lasciando nella gamma la sola berlina Giulia, ma non ha più un’auto compatta come la MiTo o una valida alternativa sportiva. Un tempo le pepate vetture due posti dell’Alfa erano il massimo per i giovani, ora si prediligono vetture a ruote alte. L’amministratore delegato della casa di Arese non aveva escluso la possibilità di un allargamento della gamma con una nuova spyder nuda e cruda in stile Duetto, ma adesso le priorità sono altre.
Alfa Romeo Milano, ritorno al passato
Il primo SUV 100 % elettrico dell’Alfa sarà costruito sulla stessa piattaforma della Jeep Avenger e della FIAT 600. La meccanica sarà condivisa e pure le dimensioni dovrebbero essere molto simili, con una lunghezza intorno ai 420 cm. La versione a batteria dovrebbe presentare 156 cavalli, alimentati da una batteria da 51 kWh con un’autonomia di circa 400 km. La Milano avrà quel tocco in più rispetto alle sorelle del Gruppo Stellantis, presentando un frontale possente con la solita calandra Alfa.
I gruppi ottici anteriori saranno sottili, mentre il retrotreno sarà caratterizzato da una banda nera a ponte che si estenderà verso le ruote su tutta la larghezza del SUV, con il logo dell’Alfa Romeo giusto al centro. Arriverà nelle concessionarie dopo l’estate 2024 a partire da circa 27.000 euro per la versione termica. Ancora da stabilire il prezzo per la versione alla spina. Non è la primissima volta che l’Alfa Romeo si cimenta con il nome del capoluogo meneghino.
Il nome Milano, infatti, è già stato scelto in passato, ma non alle nostre latitudini. Così si chiamava l’Alfa Romeo 75 per il mercato nordamericano, dov’è stata commercializzata dal 1987 al 1989, mentre in Italia è rimasta sul mercato dal 1985 al 1993. Per rispettare le regole di omologazione degli Stati Uniti, l’Alfa Romeo Milano aveva dei paraurti differenti e più sporgenti. Date una occhiata al video in alto del canale YouTube Roadster Life per scoprire, nel dettaglio, le performance assurde che poteva raggiungere la vecchia Milano.