John Elkann, Presidente della Ferrari, si può consentire qualsiasi bolide al mondo. Ha scelto un modello che ha fatto storcere il naso ai puristi.
John Elkann è tra gli uomini più potenti al mondo. Oltre a ricoprire il ruolo di numero 1 a Maranello, ha in mano un patrimonio miliardario. La Exor in cui fanno parte anche CNH Industrial, Iveco Group, Juventus, The Economist Group, Louboutin e, naturalmente, la casa del Cavallino rampante hanno fatturati record. Numeri che, anno dopo anno, hanno reso il nipote di Gianni Agnelli uno dei personaggi più noti del panorama mondiale economico.
Ha un ruolo di primo piano anche nel Gruppo Stellantis, dopo la fusione tra FCA e PSA, oltre che nella Giovanni Agnelli B.V. e nel Gruppo Editoriale GEDI. John ha anche un fratello minore, Lapo, e una sorella, Ginevra. Sul piano dei risultati ottenuti in pista con la Ferrari, non ci siamo ancora. I fan si aspettavano dei netti miglioramenti con il passaggio alle wing car nel 2022.
La Rossa è rimasta in linea di galleggiamento tra il secondo e terzo posto nei costruttori, vincendo appena 5 gare in 2 stagioni. A dominare la scena è stata, nuovamente, la Red Bull Racing dopo i fasti targati Sebastian Vettel dal 2010 al 2013. Se Max Verstappen appare imprendibile in F1, almeno nel campionato mondiale endurance la Rossa si è imposta a Le Mans, detronizzando la Toyota. La posizione di John Elkann si è consolidata con la scomparsa di Sergio Marchionne.
Il canadese ha traghettato la casa modenese per qualche anno dall’era Montezemolo a quella targata Elkann. Gli ultimi due Presidenti non sono ancora riusciti ad agguantare i risultati ottenuti da Montezemolo. Quella era una Ferrari diversa, da tutti i punti di vista. C’era una passione diversa. John Elkann che aveva promesso un risultato di spessore, senza una cognizione reale di quanto potesse risultare difficile sfidare la Red Bull Racing per il riconoscimento iridato. John ha cercato di convincere Lewis Hamilton a sposare la causa di Maranello.
Se in Formula 1 i fan dovranno ancora aspettare prima di vedere esultare Leclerc e Sainz, gli appassionati di quattro ruote hanno già potuto apprezzare uno dei primi prodotti della rivoluzione Ferrari. L’arrivo della prima vettura a ruote alta del Cavallino ha cambiato i connotati ad un produttore che, da sempre, aveva puntato su vetture sportive senza pensieri sul comfort dei passeggeri della zona posteriore.
Forse per Enzo Ferrari una spaziosa auto del Cavallino non sarebbe nemmeno dovuta esistere. I tecnici di Maranello hanno elaborato una vettura mastodontica ma con le caratteristiche sportive di una autentica Ferrari. Sotto il cofano, infatti, il primo SUV della casa modenese vanta un motore V12. La Purosangue raggiungere prestazioni sorprendenti per un’auto a ruote alte.
Il cofano in alluminio e il tetto in fibra di carbonio sono stati progettati per avere un centro di gravità il più basso possibile e un peso di poco più di 2 tonnellate. Il motore F140IA eroga 725 CV a 7.750 giri e 716 Nm a 6.250 giri, con l’80% della coppia già disponibile a 2.100 giri. La velocità massima dell’auto scelta dal Presidente della Ferrari è di oltre 310 km/h, lo 0 a 100 km/h si copre in appena 3,3 secondi, mentre lo 0 a 200 km/h in 10,6 secondi. Senza considerare accessori e personalizzazioni varie, la Purosangue parte da 390.000 euro con 7 anni di garanzia, bazzecole per il Presidente della Ferrari.
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