L’industria dell’Automotive italiana sta attraversando una fase di trasformazione totale. Tante novità stanno stravolgendo gli scenari del mercato.
L’italiano medio si trova in uno stato di difficoltà inedito. Se da una parte c’è la volontà di lanciarsi, secondo alcune analisi condotte sull’elettrico, nel futuro dell’auto, dall’altra parte c’è una impossibilità concreta economica di poter acquistare le novità alla spina. Persino le utilitarie hanno raggiunto prezzi seri e c’è uno scollamento tra la vecchia guardia e le moderne tecnologie.
Anche per la categoria dei venditori sta diventando difficile orientarsi in questo caos. L’Italia è già molto indietro nella transizione green, semplicemente perché c’è una totale carenza di infrastrutture in moltissime aeree. In questo scenario, tendenzialmente, la maggioranza preferisce tenersi stretta la cara vecchia auto termiche sino al 2035, anno della vendita rigorosa in U.E. solo delle vetture alla spina. E’ difficile immaginare un cambio di rotta nell’immediato.
La FIAT, da sempre punto di riferimento alle nostre latitudini, ha iniziato a proporre le varianti elettriche di 500, 600 e, ben presto, arriverà anche la nuova Panda alla spina. Tuttavia, se i prezzi continueranno a superare i 25mila euro, ecobonus esclusi, chi potrà consentirsi il passaggio alle vetture elettriche? Ad oggi chi ha acquistato un EV è un progressista che in garage conserva anche auto termiche. Il mercato dell’usato, inoltre, non lascia tranquilli gli italiani perché, dopo un investimento di tale portata, non vi sono segnali positivi e molte garanzie.
Il prezzo delle vetture elettriche tende a crollare, anche perché l’eventuale sostituzione del pacco batteria arriva a costare un occhio della testa. Senza una rete infrastrutturale adeguata vi sono ancora forti perplessità al passaggio epocale da un’auto termica ad una batteria. Oltre alla tecnologi in se, il problema è rappresentato anche da una scarsa presenza, sul territorio, di colonnine di ricarica. Molti italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese e devono badare al sodo, figurarsi se possono permettersi di perder tempo a trovare una colonnina funzionante e libera.
Un altro aspetto impattante del passaggio all’elettrico è rappresentato dal mercato del lavoro. Molti mestieri sono già stati sostituiti dall’intelligenza artificiale e tanti altri potrebbero subire una fine indecorosa. Rischiano di essere sostituti dalle macchine. No, non è un film di fantascienza ma già il presente in tante realtà. Persino il ruolo dei concessionari è cambiato e richiede un nuovo approccio. Ecco gli incentivi per le auto usate.
Uno dei gruppi più importanti in Italia è il Dealer Autotorino. Con il Gruppo Intergea, primo dealer auto italiano per auto vendute, è nata una collaborazione che ha visto il lancio di Diventa S.r.l., controllata insieme con una quota del 50% del capitale sociale. I romani parlavano di espansione o di morte ai tempi dell’impero, oggi i due Gruppi hanno deciso di allargare i propri orizzonti con una attività di import e la distribuzione all’ingrosso di veicoli per il trasporto passeggeri e di veicoli commerciali leggeri.
La possibilità di diventare importatori di brand non presenti sul nostro territorio allargherebbe il business. I due potenti Gruppi hanno presentato istanza presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la quale si è espressa in modo positivo. Non vi sarebbe alcun ostacolo alla concorrenza né il rafforzamento di una posizione già dominante. Il mercato è aperto, c’è solo chi guarda al futuro con l’esigenza di continuare a crescere.
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