In Italia c’è ancora una lacuna importante in merito alla tecnologia elettrica. Mancano le infrastrutture degli altri Paesi, ma c’è una importante novità.
Le auto elettriche sul nostro territorio sono poche e non hanno ancora acquisito un appeal per svariati motivi. Prima di tutto il prezzo iniziale è elevato, per di più c’è anche una certa tendenza a tenersi stretta la vecchia auto che, senza particolare stress, consente ancora di percorrere tanti km e senza alcuna necessità di attendere infinite ore nelle poche colonnine di ricarica.
In questo scenario c’è anche la tendenza a non voler accettare questa tecnologia da parte di una vecchia guardia. Se i giovani non possono permettersi grossi esborsi, coloro che hanno risparmi ed una buona base economica per passare all’elettrico non sono intenzionati a rinunciare al sound e alla comodità dell’auto termica. C’è la volontà di non cambiare approccio né stile di guida in strada perché le EV sono pesanti e non trasmettono le medesime sensazioni.
Vi sono Paesi che si sono lanciati nel mondo dell’elettrico con coraggio. Questione di infrastrutture e di portafoglio ma anche di mentalità. C’è la chiara intenzione di sfruttare la chance del passaggio ad un parco auto a zero emissioni. In Italia, invece, il numero di EV resta basso, con una quota di mercato del 3,4% e una crescita del 14,4%. In generale, la vendita delle elettriche sono aumentate del 54,7% da gennaio a luglio, con 819.725 unità immatricolate.
Ancora troppo poco per pensare ad una rivoluzione seria della mobilità. La dead line del 2035 sta spingendo tantissimi costruttori a proporre un listino alla spina, ma di fatto queste vetture non piacciono. Di conseguenza anche colossi come Volkswagen hanno avuto contraccolpi per aver anticipato troppo i tempi. Chi si può consentire il passaggio all’elettrico senza pensieri è l’apparato bus. Vediamo cosa ha escogitato l’IVECO per cambiare lo scenario sulle strade italiane.
Se l’impatto ambientale delle batterie è reale, per quanto concerne l’inquinamento acustico è un bel passo in avanti. Le nostre città sono un concerto a cielo aperto. In tal senso la creazione di una flotta di silenziosissimi autobus elettrici rappresenta un primo step importante. In Lombardia, ATM, si è impegnata a sostituire gli attuali vecchi bus termici con nuovi alla spina.
Entro il 2026, infatti, la metà degli autobus in servizio a Milano saranno a zero emissioni. Arriveranno 153 mezzi elettrici da 12 metri e la loro manutenzione full service per 10 anni. Già nel primo trimestre del 2025 assisteremo ad uno stravolgimento del parco circolante, grazie ai fondi del PNRR. In prima linea ci sarà IVECO che già rappresenta il 45% dell’intera flotta ATM.
Domenico Nucera, President Bus Business Unit di Iveco Group, ai microfoni di vaielettrico.it si è dichiarato “lieto di svolgere un ruolo importante nel percorso di Milano verso un futuro più sostenibile“. Ha spiegato che “la competitività del costo totale di esercizio dell’offerta di Iveco Bus, unita alla nostra prossimità al cliente, consentirà di fornire una soluzione su misura. Che soddisfa le esigenze specifiche di questa città dal ritmo incalzante“.
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