E tu hai mai visto il motore da Formula Uno più potente del mondo? Si tratta di una vera mostruosità, ma scopriamo su quale automobili era stato montato in origine.
Essere a bordo della vettura più potente in Formula Uno deve essere un’esperienza esaltante: immaginate l’adrenalina nel sapere che proprio la tua monoposto può stracciare tutte le altre rivali, sei primo su venti macchine con altrettanti piloti a bordo grazie ad una potenza straordinaria e spropositata. Probabilmente, è proprio questo che prova Max Verstappen in RedBull e che hanno provato campioni come Michael Schumacher ed Ayrton Senna ai tempi d’oro.
Incredibile però che quello che è stato a mani basse il motore di Formula Uno più potente della storia sia stato oggi dimenticato da tutti se non da pochi appassionati, capaci di ricordare una stagione incredibile di una scuderia oggi non più esistente, purtroppo. Il dato è terrificante e non mancheremo di confrontarlo con quelli delle automobili che corrono in F1 ad oggi, per darvi una dimensione di quanto fosse in anticipo sui tempi questa creazione.
Tanto per cominciare, facciamo il nome della casa che ha prodotto questo motore: si tratta di BMW, una casa che tra l’altro in Formula Uno non corre più da tempo, nonostante alcune stagioni interessanti corse come Marussia-BMW che hanno eccitato non poco i fans della casa bavarese, felici di avere il loro brand del cuore nel massimo campionato motoristico mondiale.
RedBull, ti devi scansare proprio
Correva l’anno 1982 quando la casa BMW decise di mettersi all’opera, producendo il motore di Formula Uno più potente che la storia ricordi: questo propulsore si chiamava BMW M12 e sarebbe rapidamente passato alla storia come il più formidabile di sempre per pura potenza ma anche per aver donato ad una scuderia britannica attiva fino al 2002 ossia la Arrows Grand Prix.
Con questo motore a bordo, la monoposto A8 e la successiva A9 che montava il motore M13, versione migliorata del propulsore tedesco, avrebbero corso la migliore stagione della storia della scuderia, finendo costantemente in zona punti e portando il team alla quinta posizione, miglior risultato assoluto di Arrows fino alla sua chiusura.
Ma quanto era potente questo motore e come nacque? Si trattava di un quattro cilindri da due litri con una serie di migliorie, primo tra tutti il leggendario compressore Garrett, che la casa testò al banco di prova in più occasioni. Il dinamometro di allora usato da BMW non registrava potenze superiori ai 1.280 cavalli e venne annichilito dalla potenza del motore, cosa che porta gli esperti a stimare la sua potenza effettiva in ben 1.300 cavalli totali…
Visto e considerato che un moderno motore RedBull eroga in media 1.020 cavalli e che la nostra Ferrari ne ha 1.045, parliamo di una potenza spaventosa, il tutto ben quarant’anni prima che queste scuderie sfoggiassero tali propulsori. Dulcis in fundo, proprio con questo motore il brasiliano Nelson Piquet portò a casa il titolo mondiale piloti nel 1983, confermando la bontà del progetto tedesco.