La Porsche oramai non sa più come superarsi, ma ci riesce sempre. Date una occhiata a questo modello storico sottoposto ad una bella cura dimagrante.
La Porsche ha prodotto autentici capolavori. La prima GT3 è stata svelata nel 1999 sui modelli 996. Per il campionato Coppa FIA GT3 la casa di Stoccarda presentò un bolide clamoroso. Prese parte alla Carrera Cup e alla GT3 Cup Challenge, oltre alle gare internazionali della Porsche Supercup, inserite nel Campionato del mondo di Formula 1 FIA, e si pensava già potesse essere un punto d’arrivo.
Rischi a parte, le vetture nate per la pista hanno un fascino particolare, essendo minimaliste e leggerissime. Ogni singolo componente è spinto al massimo per risultare il massimo sul piano della performance. Il mitico motore flat-six standard a carter secco integrato dava già sensazioni clamorose. La base era l’aspirato usato sulle Porsche 962 e 911 GT1. Il motore era caratterizzato dal versatile basamento a carter secco della 911 originale, raffreddato ad aria, con un serbatoio dell’olio esterno.
Ai tempi la 996 GT3 aveva 360 cavalli rispetto ai 300 CV (221 kW) della 996 standard. Sulla GT3 fu proposto un sistema di sospensioni ribassato e ricalibrato, freni maggiorati, con ruote più leggere. La carrozzeria era stata modificata sul piano aerodinamico allo scopo di raggiungere prestazioni mai toccate prima. La Porsche riscrisse con Walter Röhrl un primato che sembrava inscalfibile, al Nürburgring Nordschleife, con la GT3, chiudendo il giro in 7 minuti e 56 secondi.
Ben prima del lancio delle RS e delle modernissime 911, c’erano altri modelli che erano considerati il top. Il nuovo motore 6 cilindri a iniezione diretta da 3,8 litri con 475 CV (349 kW) a 8.250 giri / min ha cambiato i valori in campo. Il cambio a doppia frizione Doppelkupplung (PDK) regalava feeling spettacolari al conducente. Ma dove nasce il mito? La spiegazione è tutta nell’elaborazione della KAMManufaktur.
Porsche, una vettura da sogno
Si portano tantissimo in questo momento storico i restomod. Un mix ideale tra il design classico e le innovazioni tecnologiche attuali. KAMManufaktur ha rivisitato la Porsche 912 degli anni ‘60. Per farlo si è partiti dalla base della iconica vettura della casa di Stoccarda, modificandola con tanta fibra di carbonio per alleggerirla. Con una distribuzione dei pesi da sogno si è raggiunto un risultato spettacolare.
La versione semi-carbonio, che conserva il tetto in acciaio originale e i pannelli posteriori, pesa appena 750 kg. Oggi sarebbe impensabile avere un peso del genere, mai i tecnici hanno scelto di alimentare un motore a quattro cilindri raffreddato ad aria. La versione attuale del motore modificato da 2 litri sprigiona già 170 CV di potenza, un surplus di 91 cavalli. Un autentica scheggia che modernizzata come vedete nel video in alto del canale Automoto Network trasmette delle sensazioni molto forti.
Il restomod consente un’aerodinamica migliorata per una maggiore stabilità e riduzione del rumore. Le personalizzazioni sono infinite, con sedili racing, cerchi e finiture esterne e interne personalizzabili, oltre a livree pensate su misura del cliente. Nota dolente? I prezzi! La KAMM 912c 2024 completamente in carbonio costa ben 400.000 euro. Per chi già possiede una Porsche, il prezzo per la conversione scende a 360.000 euro. La versione semi-carbonio costa poco di meno, con prezzi che partono da 320.000 euro solo per la conversione o 360.000 euro per la vettura completa.