La sicurezza stradale è una tematica centrale in Italia e ora interviene anche al Procura per fare chiarezza su un evento noto a tutti.
Nonostante i numeri siano in calo rispetto al passato, è evidente come ancora oggi siano davvero troppe le persone che ogni giorno muoiono a causa della strada. Poco importa che questi siano degli automobilisti, motociclisti o addirittura dei semplici pedoni che si trovavano al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Si parla ormai sempre di più di metodi per poter aumentare e migliorare la sicurezza nelle strade italiane, con una serie di Leggi che si stanno facendo decisamente aspre e severe. Il Codice della Strada deve essere rispettato, partendo anche dal rispetto di coloro che non si trovano a bordo di un’automobile.
Non ci sono dubbi sul fatto che queste vetture siano favorite rispetto a tutti gli altri in strada nel momento in cui ci dovesse essere un incidente. Il problema è che oggi sono sempre di più i mezzi di svariato genere che si trovano a dover “combattere” con il traffico cittadino, compresi monopattini e soprattutto le biciclette.
Si parla sempre moltissimo di come in Italia si debba incentivare quanto più possibile una mobilità sostenibile, con le biciclette che sono senza dubbio i mezzi più ecologici. Le piste ciclabili stanno diventando sempre più diffuse, ma non tutti sono ancora in grado di utilizzarle nel modo corretto. Per questo motivo la Procura di Milano ha deciso di far partire un’indagine per un fatto di cronaca che ha sconvolto il capoluogo lombardo.
Il 20 aprile 2023 a Milano si è registrato un evento drammatico, con la giovane Cristina Scozia, di soli 39 anni, che è stata uccisa da una betoniera. L’impatto è avvenuto nel momento in cui la ragazza si trovava in bicicletta tra Via Francesco Sforza e Corso di Porta Vittoria, con le accuse che in un primo tempo sembravano ricadere sul camionista.
A quanto pare la Procura di Milano sta evidenziando come in realtà la manovra del guidatore del Tir non fosse affatto spericolata e azzardata. Ecco allora come mai la morte della ragazza potrebbe derivare da un’errata progettazione della pista ciclabile che non avrebbe così tenuto conto di alcune norme di sicurezza.
La Procura infatti ha notificato l’ordine di comparizione in Tribunale per Marco Granelli, assessore alla Sicurezza di Milano, oltre che due dirigenti di Mobilità del Comune di Milano. In questo momento le accuse sono rivolte al fatto che la giunta non avrebbe creato delle corsie protette per delimitare la distanza tra auto e camion con le biciclette.
Il fatto di aver disegnato solo delle linee non è un modo corretto per poter garantire la sicurezza dei ciclisti milanesi. L’intento del Comune è quello di ampliare sempre di più le aree ciclabili della città, ma come più volte sottolineato dall’opposizione, per farlo è necessario anche garantire la sicurezza dei cittadini. La Procura ascolterà le testimonianze prima di capire come mai avvengono ancora delle immani tragedia come quella di Cristina Scozia.
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