La Jeep ha prodotto vetture leggendarie. Il marchio è diventato iconico nel segmento dei fuoristrada, ma con la rivoluzione alla spina potrebbe cambiare tutto.
Il brand americano è stato così rivoluzionario, a livello mondiale, che persino il concetto stesso di off-road si identifica con il nome jeep. La Wrangler è stato uno dei fuoristrada più noti al mondo. La casa automobilistica americana l’ha promossa nel 1986 per sostituire la CJ. Nel corso degli anni ne sono state prodotte quattro diverse serie, denominate YJ, TJ, JK e JL.
I tecnici compresero l’importanza di realizzare auto irrefrenabili su qualsiasi superfice, ma che fossero anche molto forti sul piano estetico. Nacquero così vetture alla moda con un design accattivante. Il DNA storico, nato anche per i conflitti bellici, man mano si è sempre più impreziosito son soluzioni di lusso. Il precedente veicolo usato, largamente, dall’esercito americano durante la seconda guerra mondiale trovò un boom di vendite nella nuova veste, diventando un simbolo degli anni ‘80.
Anche la Jeep Cherokee ha fatto la storia nel segmento dei fuoristrada. La prima serie è stata presentata nel 1974. In ogni sua declinazione ha fatto faville, grazie a capacità straordinarie, tanto su asfalto che su sterrato. Nella prima fase era costruita sulla base della Jeep SJ, sembrando molto simile alla Wagoneer. La seconda rimase in commercio dal 1984 al 1996. La vettura fu uno step in avanti notevole rispetto alla progenitrice.
A differenza della piccola Wrangler il top di gamma attirò subito l’interesse mondiale per il comfort e la versatilità. L’impostazione era quella di creare una Jeep ideale per l’off road, ma utilizzabile anche sulle strade di tutti i giorni. Tutte le Jeep hanno un fascino unico, spaziando dal concetto più banale del SUV sino a quello di 4×4 nude e crude. Marchio di fabbrica sono le sospensioni ad assale rigido con cinque punti di ancoraggio e i tre sistemi di trazione integrale: Command-Trac, Selec-Trac e Rock-Trac.
La nuova Jeep Pick-up
Basata sulla Wrangler, la Gladiator è stata disegnata dal designer Taylor Langhals e presenta le seguenti differenze: all’anteriore c’è la presenza della classica griglia a 7 feritoie verticali che sono state allargate per avere un maggiore flusso d’aria e un migliore raffreddamento del motore. Al posteriore, invece, spicca la presenza di un cassone, con la ruota di scorta che sulla Wrangler è montata sul portellone posteriore, mentre sul pick-up è montata sotto il pianale per ovvi motivi.
Il telaio è separato dalla carrozzeria, con la possibilità di rimuovere le portiere anteriori e posteriori. Il parabrezza può essere abbattuto sul cofano anteriore e il tetto è rimovibile. Sotto il cofano c’è anche un bel motore benzina Pentastar V6 da 3,6 litri da 280 cavalli, accoppiato a una trasmissione manuale Aisin a 6 marce o a un automatico a 8 velocità.
La Gladiator vanta angoli d’attacco di 43,6 gradi all’anteriore e angoli d’uscita al posteriore di 20,3 gradi. Gli appassionati sono rimasti meravigliati per la pepata Rubicon, ma come prederanno le new entry elettriche? Sono stati introdotti due nuovi modelli, Mojave X e Rubicon X, che ampliano la gamma del Gladiator.
Questi nuovi pick-up sono dotati di telecamera fuoristrada integrata, paraurti in acciaio e sedili anteriori regolabili elettricamente a 12 vie rivestiti in pelle Nappa. La funzione Jeep Adventure Guides, in collaborazione con Trails Offroad, garantisce un bel piacere di guida sui percorsi off-road. Mettetevi comodi e giudicate dal video del canale YouTube MV Auto.