Il pedaggio è aumentato, ancora una volta. A partire proprio dal 1° gennaio del 2024 il costo del transito presso i caselli autostradali ha subito un aumento generale del 2,3%. Nella nota divulgata si sottolinea che la misura corrisponde all’indice d’inflazione dell’anno che è appena cominciato. Quindi i vari adeguamenti rispetto agli incrementi delle tariffe, sia per gli eccessi che i difetti, sono stati definiti aggiornando i Piani Economico-Finanziari.
In buona sostanza la decisione sarebbe stata maturata alla luce dell‘attuazione degli investimenti programmati e di altri parametri. Le percentuali di variazione dei prezzi dipendono poi dalla concessionaria che gestisce la rete autostradale presa in considerazione. Purtroppo per gli italiani la notizia dell’aumento del pedaggio autostradale ormai è consuetudine a inizio anno. Una sospensione era avvenuta soltanto dopo la tragedia dolorosa del crollo del Ponte Morandi, poi l’aumento fisiologico dei prezzi è tornato.
Autostrade e pedaggi, la pessima notizia per gli italiani a inizio 2024
Autostrade per l’Italia è l’ente principale nella gestione della rete del paese, controllandone il 50%. Nel 2024 ha fatto sapere che in qualità di istituzione investirà 1,4 miliardi di euro per ammodernare le gallerie, i viadotti e la barriere di sicurezza che costellano le autostrade a suo appannaggio. Si tratta di una capitalizzazione che rientra in un piano già stabilito, decennale da 21,5 miliardi di euro per un miglioramento generale delle reti autostradali.
Il gruppo Astm (Gavio) che ha a sua volta in concessione l’A4 Torino-Milano, l’A6 Torino-Savona (Autostrada dei Fiori) e l’A15 Parma-La Spezia (Cisa) – tutte reti di grandissima rilevanza nazionale – lo scorso hanno ha investito 850 milioni di euro sul tratto di sua competenza.
Potrebbe perciò rivedere i prezzi del pedaggio, mentre l’A24 e l’A25 Roma – L’Aquila – Teramo e diramazione Torano – Pescara viaggerà sulla tendenza opposta. Il pedaggio non costerà di più rispetto a prima, poiché il Governo ha riversato in favore del gruppo Toto la concessione di queste tratte, imponendo in cambio il blocco delle tariffe dal 1° gennaio 2024 fino al 2032.