In Italia si stanno verificando dei problemi circa gli incentivi previsti per l’acquisto delle automobili e i sindacati sono preoccupati per ciò che potrebbe accadere.
Il Governo italiano ha imposto degli aiuti/incentivi. Si tratta di somme particolarmente rilevanti, poiché si può arrivare fino a 13mila euro di incentivi.
Ciò ha ridestato un mercato assopito come quello delle vetture, che ha subito il grande contraccolpo sia a causa del Covid-19 che dei conflitti geopolitici con i conseguenti aumenti del prezzo del carburante ma anche le materie di approvvigionamento per costruire i veicoli stessi.
Fra i vari bonus previsti dallo Stato c’è l’ecobonus, che il Governo di Giorgia Meloni è pronto a introdurre ma fin quando non sarà effettivo, i potenziali clienti non muoveranno un passo verso l’acquisto, quindi il mercato risulta bloccato e appeso al filo di una prospettiva al momento sospesa. A tal proposito è intervenuto pubblicamente Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl, il quale era a Torino presso Stellantis per il report sulla produzione e occupazione degli stabilimenti.
Uliano ha confermato quanto sia negativo ascoltare i proclami circa il piano degli incentivi e attenderli, perché porta soltanto ad attendere invano i potenziali clienti: “Questo annuncio bloccherà i consumatori fin quando non vedranno il Dpcm”. Inoltre, secondo il segretario, sarebbe stato ideale un tetto Isee più alto per allargare la frangia dei potenziali acquirenti: “L’importante comunque è procedere in fretta e che diventino esecutivi rapidamente”.
Incentivi in auto, in Italia scoppia il caso: c’è un timore
Il desiderio e lo sprono sono affinché l’introduzione dei bonus avvenga quanto prima. Qualora si potessero utilizzare, una Tesla Model 2 costerebbe meno di 29mila euro senza contare gli incentivi regionali, quindi clamorosi sconti che aprirebbero ancor di più al mercato dell’elettrico. Questi ritardi stanno impattando anche sui piani delle aziende, come ha spiegato Ferdinando Uliano circa Stellantis, gruppo sicuro degli effetti positivi degli incentivi sul mercato. Questi, infatti, varranno per modelli come 500 elettrica, la Panda oppure gli ibridi di Melfi.
Una parentesi nel discorso del segretario è stata infine dedicata anche ai competitor e al possibile sbarco di produttori di auto elettriche cinesi in Italia. Ferdinando Uliano ha confermato che il paese asiatico è intenzionato ad avere una fissa dimore anche in Europa e quindi Italia: “Abbiamo chiesto al governo mettere in campo incentivi per attirare altre produzioni. Ben vengano, ma finora non vediamo nulla”.