La Honda ha la capacità di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. Non a caso è il brand numero 1 al mondo nella classifica delle vendite.
Honda è sinonimo di performance e affidabilità tecnica a tutti i livelli. Dal mondo nautico sino alla massima espressione su due e quattro ruote in Formula 1 e nella classe regina. Non è una novità che la casa di Tokyo domini in pista come sul mercato. Tutti i record di vittorie di fila, nella massima categoria del Motorsport, sono legati ai motori Honda, prima con McLaren e ora in partnership con Red Bull Racing.
Nel Motomondiale la casa di Tokyo rappresenta una certezza assoluta sin dagli albori. La crisi degli ultimi anni non toglie nulla alla capacità di super tecnici che hanno permesso a straordinari interpreti delle due ruote, come Valentino Rossi, Nicky Hayden, Casey Stoner e Marc Marquez in era MotoGP di laurearsi campione del mondo, senza dimenticare l’apporto instancabile di Dani Pedrosa. Dal 2020 in Giappone si sono trovati spiazzati a causa dell’infortunio del talento di Cervera.
Torneranno ad essere grandi, magari con innovazioni tecniche che avranno una incidenza sui prodotti stradali. I fatturati del marchio dell’ala dorata continuano a volare. Per sfidare la casa di Borgo Panigale gli ingegneri giapponesi dovranno, però, elaborare delle soluzioni rivoluzionarie. In Ducati possono fare affidamento su Luigi Dall’Igna che ha stravolto i concetti di moto da corsa. Non è un segreto che a Tokyo abbiano tentato un approccio con il geniale ingegnere veneto che ha rispedito al mittente ogni proposta.
C’è un assoluto bisogno di scoprire nuovi modi di raggiungere le performance massime per fronteggiare le rivali, sul mercato e in pista, e pare che qualcosa di innovativo stia bollendo in pentola. Di recente è stata svelata la versione 2024 della CBR1000 RR-R Fireblade e i tecnici hanno presentato una richiesta di brevetto che, da alcuni disegni, ha messo in primo piano un nuovo modo di concepire l’aerodinamica.
Per trovare le performance perdute i tecnici nipponici starebbero pensando di sostituire le alette applicate esternamente sulla carena e di creare un’aerodinamica meno appariscente ma più efficiente. Per arrivare a questo risultato gli specialisti aerodinamici avrebbero elaborato dei condotti e prese d’aria che non vanno ad inficiare sulle dimensioni dell’avantreno del bolide, esaltando il coefficiente aerodinamico e portando una riduzione del drag.
Dai primi bozzetti sono evidenti dei progressi negli sfoghi con una attenzione alla sezione alare all’interno del condotto, per raggiungere il massimo della deportanza. Si potrebbe trattare di prese d’aria che si aprono solo quando necessarie. Con un aumento di carico verticale si renderebbero necessarie, allo scopo di produrre meno attrito e garantire una migliore penetrazione aerodinamica. I primi disegni sono stati elaborati sulla versione più estrema di casa Honda e, conseguentemente, le idee potrebbero avere una ricaduta anche sui bolidi della Superbike, senza dimenticare le prossime novità alla spina.
Magari in futuro le soluzioni potranno trovare spazio anche sui prossimi modelli di RC213V. La presenza di carico aerodinamico sull’avantreno di una Fireblade non è molto diversa rispetto a quello di un mostro della classe regina. La velocità della CBR1000 RR-R Fireblade supera i 300 km/h, grazie a 200 cavalli di potenza bruta. La Honda sta cercando di trovare nuove vie per porre un freno allo strapotere della casa di Borgo Panigale. Solo il tempo ci dirà se queste idee si concretizzeranno.
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