Il Codice della Strada è stato modificato anche per ciò che riguarda gli animali: le pene sono severissime, si rischia anche il carcere. I dettagli.
In linee generali il nuovo Codice della Strada risulta più severo e intollerante rispetto ai comportamenti ammessi e a quelli da mantenere. È stato previsto un inasprimento delle pene e delle sanzioni per contrastare il fenomeno degli incidenti e delle sue vittime.
Ciò riguarda anche gli animali domestici, che ancora vengono abbandonati per strada. Un comportamento discutibile non soltanto a livello etico. Ma anche piuttosto pericoloso per ciò che concerne la sicurezza stradale per coloro che la transitano e per gli animali che potrebbero vagare indifesi.
Non mancano casi di incidenti che sono avvenuti con conseguenze anche fatali proprio a causa dell’abbandono degli animali domestici. Dopo averlo discusso in Commissione trasporti alla Camera, il Codice della Strada è stato rivisto anche in questo aspetto.
Attualmente è già prevista una pena di fino a un anno d’arresto e un’ammenda dai 1.000 ai 10.000 euro per coloro che abbandonano gli animali in strada oppure per coloro che li detengono in condizioni che sono incompatibili con la loro natura, generandogli sofferenza.
Le nuove regole sono molto più precise di modo tale da non lasciare spazio all’interpretazione oltre che a dare parametri puntuali anche sul trasporto e la custodia degli animali a bordo dei veicoli.
Codice della Strada, le nuove regole sugli animali domestici e la sicurezza
Secondo le prime anticipazioni circa il disegno di legge di parziale revisione del Codice della Strada, aumenta di un terzo la pena per coloro che abbandoneranno su strade pubbliche gli animali domestici. Se l’abbandono comporta un incidente stradale la cui conseguenza è la morte o lesioni personali di una o più persone, saranno applicate le stesse pene già previste per i reati di omicidio stradale o di lesioni gravi/gravissime. Si tratta della reclusione da 3 mesi a 1 anno per lesioni, se sono particolarmente gravi si rischia fino a 3 anni di carcere. In caso di omicidio stradale si va dai 2 anni ai 7 anni.
Inoltre sono previste sanzioni accessorie che, a seconda della gravità dell’evento, comportano la sospensione o la revoca della patente. Si tratta di norme non ancora definitive, ma con ottime possibilità che superino i passaggi parlamentari e siano approvate. L’intenzione della legislazione, infatti, è quella di incrementare la sicurezza e non lasciare al caso nessuna situazione, affinché venga sanzionata a dovere fino a inibire tale comportamento dal ripetersi.