Quello di un Ponte sullo Stretto di Messina è un vecchio sogno condiviso soprattuto dalla Destra italiana: diventerà mai realtà?
Nel corso della storia, gli esseri umani hanno dimostrato che nessun tratto di mare è troppo vasto perchè non ci si possa costruire un ponte sopra. Non ci credete? In Cina è stato costruito un ponte chiamato Danyang-Kunshan Bridge che percorre una distanza superiore ai cento chilometri di cui ben nove interamente sulla superficie dell’acqua!
Dal punto di vista ingegneristico però, deve anche valere la pena di avviare un progetto ed un lavoro che nessun governo – fino ad oggi – ha mai considerato valevole di spese pubbliche ingenti è quello del Ponte sullo Stretto di Messina, una struttura che – tradizionalmente – è stata molto voluta dalla Destra italiana, inclusa a quanto pare la Lega di Matteo Salvini.
Si perchè proprio in queste ore, l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano si è pronunciato ancora una volta in merito al progetto, garantendo che verrà fatto sul serio. Ma come intende il Governo affrontare quella che è sicuramente un’opera importante ma che presenta numerose criticità e difficoltà da risolvere? Vediamo cosa ha detto il ministro in merito.
Parlando ai microfoni di Porta a porta il ministro Matteo Salvini ha deciso di aprirsi riguardo il progetto che a quanto pare, è in una fase ancora più avanzata di quanto chiunque si sarebbe mai aspettato: “Il nostro obiettivo è posare la prima pietra del ponte entro l’estate prossima”, afferma il politico con grande sicurezza, come se il progetto fosse già pronto per l’avvio.
Lo Stretto di Messina è lungo circa 33 chilometri per una larghezza nel punto minimo pari a 3,1 chilometri: costruire un ponte in quest’area dove tra l’altro ci sono forti correnti sarebbe sicuramente un’impresa. Non impossibile né disperata, comunque, considerando che cosa siamo stati in grado di costruire in passato: “Il ponte è un’opera che attendiamo da cinquant’anni, sarà un onore poter inaugurare i lavori. Sarà un enorme vantaggio per tutti i siciliani”, rincara la dose il ministro.
Ad oggi, il principale metodo di attraversamento del canale che collega il Sud Italia all’isola della Sicilia rimane il servizio traghetti nella zona che sposta ogni giorno da un lato all’altro dello Stretto un numero enorme di automobili, treni e passeggeri. Ma forse, se le parole del ministro porteranno ad un effetto immediato, già tra qualche anno tutto questo sarà solo un lontano ricordo.
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