Le auto elettriche adesso sono diffusissime ed invaderanno le nostre strade, sempre più, nei prossimi anni ma un brand aveva capito tutto con largo anticipo.
Le auto elettriche stanno diventando quasi la norma anche in Italia. Nonostante manchi una rete infrastrutturale di ricarica estesa, iniziano a girare nelle grandi città diversi modelli a batteria. L’auto elettrica più venduta alle nostre latitudini è la Nuova 500. Coniugando praticità e versatilità la piccola di casa FIAT piace anche per un look moderno, simile a quello della versione tradizionale.
L’idea di non snaturare troppo il look, puntando ad una modernità che, a volte, può risultare eccessiva è stata la chiave del successo della 500. I marchi stranieri, invece, hanno puntato con decisione su EV dallo stile futuristico, allargando con largo anticipo i listini. Dal 2035, infatti, verranno immatricolate in Europa sono auto elettriche. C’è chi come Volkswagen che ha anticipato troppo i tempi, puntando tutto sulla gamma ID.
Nel complesso le vendite, salvo ecobonus, hanno messo in crisi il brand di Volkswagen. Il passaggio dovrebbe risultare progressivo. Non sempre si ha l’effetto Tesla che, almeno negli Stati Uniti, è riuscita ad imporsi in larga scala, promuovendo un concetto innovativo di mobilità. Le auto pensate da Elon Musk sono minimal all’interno, ma presentano delle carrozzerie piuttosto sobrie e al passo con i tempi attuali. Del resto sono partiti da una Lotus per poi creare un impero in poco meno di 20 anni.
C’è chi, invece, aveva compreso la portata dell’elettrico con larghissimo anticipo, puntando tutto su city car alla spina ideali per le giungle urbane europee. Tra i brand più attivi in assoluto c’è la BMW che, in seguito, si è tolta delle soddisfazioni anche nella serie elettrica ideata da Alejandro Agag e con i SUV, La primissima vettura 100% elettrica della casa dell’elica è stata concepita addirittura oltre 30 anni fa.
BMW, 3 decenni avanti a tutte
Il marchio bavarese progettò l’elettrica urbana E1 con l’obiettivo di gettare le basi sulla futura creazione della i3. I veli sul prototipo caddero nel 1991 al Salone di Francoforte ed oggi, nel Museo della Casa a Monaco, appare un cimelio dal sapore futuristico. L’avantreno era caratterizzato dai classici gruppi ottici sdoppiati sotto un’unica cornice di vetro, come sulla Serie 3 E36.
Rispetto alle sorelle maggiori la vettura green aveva linee più sinuose e una lunghezza contenuta. Sotto il cofano vantava un motore 100% elettrico, compatto e con numeri già interessanti per l’epoca. Trazionava le ruote posteriori, sprigionando 32 kW. La E1 era alimentata da una batteria al sodio-zolfo da 19,6 kWh con una tensione di 120 Volt e un tempo di ricarica di circa 2 ore. Ai tempi non ebbero l’idea delle batterie agli ioni di litio, ma il progetto dimostra che si era pronti ad investire su city car elettriche con largo anticipo. Date un occhiata al video del canale YouTube The Wheel Network.
La E1 era impreziosita da alluminio e plastiche per contenere il peso. L’autonomia dichiarata era di circa 250 km, ma le performance erano pietose. Impiegava ben 6 secondi nello scatto da 0 a 50 km/h e addirittura 18 secondi per arrivare a 80 km/h. Il prototipo originale finì distrutto per un incendio. I problemi di sicurezza c’erano già all’epoca per le EV e, nel 1993, venne rimpiazzata da un altro progetto con un look aggiornato. La brand bavarese in seguito promuoverà il C1, il primo scooter con il tetto retrattile, e la piccola i3, erede delle storiche E1.