La notizia che invade la produzione di Stellantis in Italia è davvero poco rassicurante e FIAT finisce al centro della polemica: per gli automobilisti è difficile da credere.
L’inizio del 2024 ha comportato l’esigenza di mettere in marcia i piani per il futuro e dare linfa ai progetti che si hanno. Al contempo è anche il momento necessario per analizzare quanto accaduto nell’anno precedente e trarre delle conclusioni, più o meno entusiasmanti. È quanto sta facendo Stellantis, per ciò che concerne lo stabilimento che possiede a Torino.
Nonostante la città piemontese sia il cuore dell’azienda, i risultati del 2023 in merito alla produzione dello stabilimento sono negativi. Si è registrato un calo netto del 9,3% nell’arco di dodici mesi. Si sta cercando di comprenderne la causa, che potrebbe risiedere anche in un incidente di percorso, ma più certamente nasconde delle verità allarmanti. In prima istanza nell’occhio del ciclone finisce l’operatività, siccome molti degli impiegati sono finiti in cassa integrazione oppure sono state interrotte le attività lavorative anche a causa di risultati commerciali non molto convincenti.
Per quanto possa sembrare assurdo, trattandosi del marchio e della vettura fra quelli di maggiore successo, la perdita di interesse che ha registrato la FIAT 500e ha avuto delle ripercussioni. La vettura non ha mantenuto le aspettative. Avrebbe dovuto fare da traino nel merito del passaggio al 100% elettrico, ma così non è stato. Alcuni problemi che ne hanno compromesso il funzionamento e in generale la risposta dei clienti riluttanti al green ha influito sui risultati.
I vertici di Stellantis hanno cercando di trovare delle toppe da apporre per limitare i danni, ma l’unica conseguenza sono state le polemiche da parte dei lavoratori dell’azienda. Basti pensare che sono state prodotte 77.260 unità di 500e, ovvero meno del 2022. Quindi meno introiti per la società e più operai in cassa integrazione oltre che fermo della produzione per venti giorni. Un altro allarmante calo si è verificato per un altro logo dell’azienda, ovvero Maserati. Per il Tridente sono state allestite soltanto 8.680 vetture di cinque diversi modelli con un crollo del 49% rispetto all’anno precedente.
L’appello lanciato da Ferdinando Uliano, segretario nazionale del Fim-Cisl, è quello di individuare un altro modello di vettura che si possa assemblare a Mirafiori per consentire di aumentare il volume produttivo. Si è pensato di incrementare il settore del lusso, ad esempio con la Maserati Quattroporte, posticipata però al 2025. La riflessione al momento è soltanto sull’impianto torinese, poiché a livello nazionale Stellantis ha chiuso il 2023 con un aumento del 9,6% per ciò che concerne la produzione in Italia con un contributo superiore sopratutto dall’azienda di Pomigliano d’Arco, che continuerà a produrre l’attuale generazione della Panda fino al 2026.
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