Colpo di scena nel mondo delle auto elettriche. A breve le cose potrebbero cambiare radicalmente. Ecco cosa sta succedendo.
Da sempre uno dei limiti dei veicoli elettrici risiede nella loro autonomia ristretta che costringe a soste di ore per tornare ad un livello accettabile di energia per macinare un po’ di strada. Ad oggi le batterie che li alimentano sono primariamente agli ioni di litio nella combinazione nickel-manganese-cobalto, tutti materiali reperibili in Cina, motivo per cui l’Europa ne è strettamente dipendente.
Con il crescere del numero di questa tipologia di automobili molti costruttori hanno quindi cercato di ingegnarsi e trovare alternative, magari anche meno costose. L’ultima intuizione arriva dalla Germania.
Ad averla è stata la Volkswagen, anche se poi l’atto pratico porta la firma di QuantumScape. L’azienda americana, ha dato vita ad un accumulatore allo stato solido e la Casa di Wolfsburg l’ha già testato con esito positivo. Nello specifico a fare la prova del nove è stata la divisione PowerCo verificandone la resistenza e la durata.
Nel dettaglio sono stati compiuti mille cicli di di carica e ciò che è emerso è che veniva mantenuto il 95% della capacità totale di stoccaggio. Ne consegue che se si possiede un EV con 500 km di autonomia dichiarata e alle spalle ha già 500mila km, ne potrà compiere 475 con un il massimo dell’energia, lasciando per strada solamente il 5% dell’efficienza dell’inizio. Dunque nel complesso la performance è già superiore a quella necessaria perché una batteria possa essere messa in commercio, ovvero 20% di perdita dell’efficienza dopo settecento cicli di recharge.
In molti si staranno chiedendo quale sia la differenza fisica tra la quella più comunemente usata e questa innovativa. Qui la cella è caratterizzata da 24 strati, ovvero come quella che poi diventerà di prassi. L’impegno del costruttore è ora di studiare il modo per rendere più rapidi e fluidi i processi produttivi. L’idea è quella di rendere permanente l’adozione della cella unificata, ideale proprio per gli accumulatori soldi.
La collaborazione tra il produttore tedesco e la QuantumScape ha preso avvio nel 2012 ed è desinata a proseguire a lungo. A confermato è stato il CEO della start-up nel settore tecnologico Jafdeep Singh, convinto di come questo sia soltanto un primo passo. “C’è ancora lavoro da fare prima di poter portare questa tecnologia sul mercato“, le sue parole riportata da La Gazzetta dello Sport. “Detto ciò non siamo a conoscenza di un’altra batteria al litio-metallo, capace di ritenere energia di scarica in maniera tanto elevata, su un numero di cicli di quel valore“.
La volontà è dunque quella di arrivare quanto prima alla messa in circolazione. I vantaggi d’altronde, sono numerosi, a partire dalla più grande densità energetica, che può addirittura doppiare quella degli accumulatori agli ioni di litio. Un altro aspetto importante riguarda la sicurezza. Non essendo presenti liquidi risulta meno infiammabile e di conseguenza in caso di sinistro diminuisce il rischio esplosione. Ugualmente la longevità è maggiore e in fase di ricarica sono molto più reattive, sulla carta fino a sei volte di più rispetto a quelle che tutti conosciamo.
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