Se pensate ad una supercar italiana iconica vi verrà in mente una Ferrari. Il fascino delle vetture del Cavallino Rampante può arrivare a valere una fortuna.
La casa modenese ha fatto impazzire i suoi tifosi e i collezionisti più facoltosi con il lancio di auto da sogno. Nel corso della storia sono state prodotte tantissime vetture divenute leggendarie. Il legame con le corse in F1 e con un certo periodo storico irripetibile ha portato alla creazione di gioielli senza tempo. Il loro valore è destinato a crescere in modo sensibile nei prossimi anni.
Tra le supercar più importanti dell’intera storia del marchio di Enzo Ferrari c’è la F50. Come la progenitrice F40 nacque con l’intento di celebrare l’anniversario del marchio. Realizzata in 349 esemplari tra il 1995 ed il 1997, fu denominata una Formula 1 stradale. Fu un’auto rivoluzionaria sul piano tecnico che diede un impulso anche in termini di svolta nella massima categoria del Motorsport.
Sotto la Presidenza di Luca Cordero di Montezemolo la Rossa tornò a fare faville, riportandosi poi nel nuovo millennio sul tetto del mondo in F1. Le basi furono messe proprio negli anni di progettazione della F50. Oggi ci sarebbe bisogno di una rivoluzione. Una supercar estrema e senza aiuti alla guida. Era caratterizzata da un tetto rigido asportabile che consentiva di prendere un bel po’ di aria tra i capelli, a tutta velocità. Fu la prima supercar con un telaio fatto di materiali compositi di carbonio.
Con questa soluzione i tecnici ridussero al massimo il peso, adottando una cellula di appena 102 kg e raggiungendo una rigidità da sogno. Un’auto che era 10 anni avanti a tutte, potendo vantare sotto il cofano un magnifico 12 cilindri a V stretto, derivato dal propulsore montato sulla Ferrari 640 di Nigel Mansell nel campionato F1 1989. Dava il suo meglio in pista, grazie ad una accelerazione mostruosa.
L’auto fu progettata dalla Pininfarina ad opera di Pietro Camardella. Lo stile rappresentava in pieno il DNA classico delle Ferrari top con soluzioni che, ancora oggi, risultano moderne. Grazie a 525 cavalli a 8.000 giri e 471 nm di coppia, la F50 percorreva lo 0 a 100 km/h in appena 3,8 secondi e raggiungeva una velocità massima di 325 km/h. Per raggiungere simili risultati i tecnici trascorsero oltre 2.000 ore di lavoro nella galleria del vento.
I veli caddero al Salone di Ginevra del 1995 e fu proposta al prezzo di 852.800.000 lire. Già ai tempi era molto difficile accaparrarsi una vettura iconica. Enzo Ferrari riteneva che bisognasse accontentare i clienti interessati ad una vettura special con una produzione molto limitata. La stessa cosa accadde anche con altri modelli iconici della casa. Montezemolo proseguì la tradizione, seguendo il diktat del Drake ed oggi chi ha tra le mani una F50 nasconde un tesoro.
Qualche anno fa la Sotheby’s RM ne mise all’asta un esemplare a 3,5 milioni di euro. Una cifra che sembrava record. Su DK Engineering è emersa una vendita del prototipo di pre produzione del modello che poi sarebbe divenuto definitivamente la Ferrari F50. Potrebbe superare i cinque milioni di euro perché ne furono elaborate appena 19 prima del lancio della produzione finale.
L’esemplare di pre produzione della Ferrari F50 messa in vendita da DK Engineering, infatti, rientra nella lista dei sei prototipi che la Casa del Cavallino Rampante di Maranello ha venduto alla famiglia reale del Brunei. Alcuni dettagli sono diversi rispetto al modello definitivo. Dal parabrezza satinato e non lucido alla fibra di carbonio a vista, passando dalla copertura del motore. Gli inserti laterali rossi sui sedili e delle cuciture rosse sul cruscotto sono una chicca straordinaria. Il contachilometri segna appena 1.900 km, altro dettaglio che può fare la differenza.
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