Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini frena ancora una volta sulla transizione elettrica: l’annuncio è incredibile
Transizione elettrica? No, grazie. Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, conferma la sua posizione quantomeno scettica, se non decisamente contraria, alla transizione verso veicoli elettrici. Un tema molto delicato che da anni ormai divide l’opinione pubblica, e non solo tra coloro che hanno interessi importanti nel settore automobilistico.
Fermo su posizioni estremamente conservative su questo tema, almeno per quanto riguarda il passaggio esclusivo all’elettrico dai motori a combustibili fossili, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti non ha voluto nascondere il suo scetticismo sulla necessità e possibilità di una transizione elettrica, e per diversi motivi.
Tra questi, la dipendenza dalla Cina per la produzione di batterie. Queste ultime, tra l’altro, sollevano grandi interrogativi sia per l’utilizzo in fase di produzione di carbone, sia per una catena di approvvigionamento e smaltimento che al momento non appare particolarmente sostenibile. Anche per questo motivo Salvini starebbe spingendo verso soluzioni alternative.
Se a livello di impatto ambientale anche l’elettrico, per come oggi è sviluppato, desta più di una preoccupazione, per Salvini è lecito se non anche scontato che si debbano trovare soluzioni diverse per risolvere il problema della mobilità su ruote. Nel suo intervento, ad esempio, è tornato a parlare dell’idrogeno.
Veicoli alimentati con questo tipo di motori offrirebbero infatti vantaggi sui tempi di rifornimento, l’autonomia e anche a livello ambienta. In questo caso il vero problema riguarderebbe costi decisamente elevati e una rete di distribuzione quasi totalmente assente, seppur in via di sviluppo.
In attesa che la tecnologia a idrogeno prenda piede, per il vicepremier non si può e non si deve, però, puntare esclusivamente sull’elettrico a discapito anche di tutti i motori diesel più moderni, il cui impatto a livello ambientale è molto minore rispetto al passato e rientra pienamente negli standard richiesti dalle norme vigenti.
Per tutti questi motivi, come riferito da Motorionline, Salvini ha bollato la transizione elettrica come “una fesseria” sotto tutti i punti di vista: non solo ambientale, ma anche economica e sociale. E stavolta le sue osservazioni, per quanto discutibili nei toni, hanno ottenuto più consensi del previsto.
Nonostante l’Europa stia infatti puntando molto sull’elettrico, compresa la produzione di batterie, per indebolire in tal senso il monopolio cinese e ridurre l’impatto a livello ambientale, è chiaro che il tema della transizione porti con sé numerose problematiche di cui è giusto discutere. A patto di non fossilizzarsi su un immobilismo che andrebbe a discapito dell’intera collettività.
La Fiat sta preparando qualcosa di speciale per il lancio della Grande Panda. Tra poco…
Un SUV compatto e conveniente, che sembra una versione più piccola della Jeep Renegade. Con…
Rivedere i limiti di velocità in autostrada è un tema da sempre divisivo in Italia.…
Il trucco che utilizzano tantissimi automobilisti per coprire la targa e far sì che l'autovelox…
Sei fermo con l'auto in panne e pensi sia un problema di batteria, ma non…
C'è un'applicazione che ti fa risparmiare fino al 30% sul costo del carburante: ecco come…